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sabato, 12 ottobre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Dossier Sugli immobili confiscati alla mafia

Anomalie e criticità nella gestione del patrimonio immobiliare confiscato alla mafia , a Palermo
 
 

1.Premessa:
Uno dei principali strumenti di lotta al sistema mafioso è indubbiamente rappresentato dalla confisca dei beni, rutto dell’attività criminosa, con la loro  restituzione alla collettività .

In questo senso grande è stata l’intuizione dei padri della legge nota, per l’appunto,  come Rognoni- La Torre,   che hanno individuato, nell’aggressione al potere economico della mafia, un  momento  essenziale per rendere efficace l’azione di contrasto della più longeva e pericolosa associazione a delinquere che la terra siciliana, tristemente, abbia conosciuto.

2.Riferimenti normativi
La materia è disciplinata dalla L. n. 646/1982, (Rognoni –La Torre) che integra il testo del 1965 (l.575/1965), e che dopo l’omicidio di Pio La Torre , ha trovato matura applicazione con la L.106/1996 (da ultimo  modificata con la l.191 del 23 dicembre 2009, legge finanziaria  2010)
Secondo le previsioni delle citate disposizioni i beni  immobili  confiscati devono  assolvere  alle seguenti finalità:
a)essere mantenuti al patrimonio dello Stato per fini pubblici 
b)essere trasferite al comune , alla provincia o alla regione ove si trovava l’immobile confiscato , per fini istituzionali, sociali
Gli enti territoriali, a loro volta, possono concedere i beni confiscati, a titolo gratuito,  a : 1).comunità enti organizzazioni di volontariato di cui alla l.266/1991 e succ mod ned integr; 2). cooperative sociali si cui alla l.381/1991 e succ mod ed integr , 3). comunità terapeutiche cura prevenzione e riabilitazione tossicodipendenza , di cui al DOR 309/1990 e succ md ed integr, 4). associazioni ambientaliste di cui all’art.13 della l.349/1986.
I beni aziendali invece devono essere affittati o venduti
 
3.Riferimenti amministrativi
A Palermo, città  che per ovvi motivi ha beneficiato ampiamente dell’assegnazione di beni confiscati, la materia è stata in qualche modo regolamentata con successive deliberazioni di Giunta Municipale ( 682/2000;  23/2003; 70/2003, 60/2004 ; 60/2007 )  alla luce delle  quali  i criteri di scelta dovrebbero rispondere ai seguenti  requisiti :
a)riconoscimento formale del richiedente (iscrizione, registrazione, decreto di riconoscimento)
b)assenza per i rappresentanti legali di pendenze penali, procedimenti e condanne penali e cambiari
Tra i criteri di scelta dovrebbero essere  privilegiati:
1.le finalità dell’associazione,
2.disponibilità ad effettuare i lavori di manutenzione e di ristrutturazione
3.consistenza e peso sociale nel contesto cittadino
4)non essere beneficiari di contributi nè titolari di altre convenzioni con il comune di Palermo
Nello schema di convenzione da stipulare con il Comune, inoltre,  è prevista la relazione annuale sull’attività svolta dalle associazioni, a pena di decadenza dalla concessione 
Dal 2003 in poi, alla luce delle rilevanti emergenze abitative , anche per ragioni di ordine pubblico e con l’Intervento della Prefettura  è stato formalmente riconosciuto , tra i fini sociali anche quello relativo  all’emergenza abitativa per cui con regolamento del consiglio comunale è stato disposta , la prioritaria assegnazione degli immobili confiscati ed assegnati al Comune di Palermo a favore delle famiglie  inserite nella c,d, graduatoria dell’emergenza abitativa.
Più precisamente con successive  deliberazioni ed ordini del giorno  del novembre 2007, del novembre  2009 e del  febbraio 2010 il Consiglio Comunale  ha  stabilito che gli immobili confiscati alla mafia fossero assegnati “prioritariamente” alla graduatoria dell’emergenza abitativa  (art.26 ter del regolamento interventi abitativi)
Orbene sostanzialmente  nessuno dei predetti criteri legislativi ed amministrativi sembra sia stato esattamente seguito dall’amministrazione comunale , in occasione della gestione del patrimonio confiscato, specialmente negli ultimi anni.
 
4.Immobili confiscati alla mafia in cifre:
Per comprendere quello che il Comune di Palermo avrebbe potuto fare e non ha fatto con gli immobili di cui è stato destinatario , appare opportuno ricordare alcuni dati
Gli immobili confiscati alla mafia assegnati ai Comuni della  Provincia di Palermo fino ad oggi sono
1409 attualmente in gestione al Demanio
1096 Destinati e consegnati
190 In corso di consegna
97 Usciti dalla gestione
2.789  TOTALE
 
Gli immobili confiscati alla mafia assegnati al Comune   di Palermo fino ad oggi sono
1002 attualmente in gestione al Demanio
520 Destinati e consegnati al Comune
145 in corso di assegnazione
64 usciti dalla gestione
1.731 TOTALE
 
Tra i 520 già consegnati al Comune :
 38 sono stati destinati all’emergenza abitativa , tra il 2003  e l’aprile 2007
1  nel 2008 è stato assegnato  per emergenza abitativa
0 nel 2009  per emergenza  abitativa
15 appartamenti inoltre risultano utilizzati da terzi al momento della consegna al comune
6 appartamenti risultano occupati abusivamente
 
Inoltre :
119 immobili  assegnati ad associazioni varie dal 2007 al 2010  l’ultimo nel mese di marzo 2010
100 immobili assegnati alle associazioni potevano essere utilizzati a fini abitativi
 16 immobili (per lo più locali, magazzini e box) sono stati assegnati a parrocchie e chiesa evangelica : tra questi
5 ville di cui due alla Chiesa evangelica
 
A questo deve aggiungersi che  :
70 appartamenti circa sono stati  assegnati recentemente dall’Agenzia del Demanio al Comune ( o sono in definizione le relative procedure)  e sono utilizzabili per fini abitativi
31 appartamenti sono già in carico dell’amministrazione comunale ed utilizzabili  per fini abitativi
Nel corso della presente consiliatura  Maggio 2007-Marzo 2010,  quindi, risulta che   119 immobili sono stati assegnato ad associazioni ed  un solo appartamento è  stato destinato , invece, all’emergenza abitativa,  in violazione delle citate previsioni regolamentari che assegnato invece priorità all’assegnazione alle famiglie indigenti
A quanto detto e rispetto alle concessione gratuite a favore
 
5)analisi di alcune  ritmicità nelle assegnazioni di beni confiscati alla mafia , alle associazioni
Analizzando i contenuto delle determinazioni sindacali di assegnazione alle associazioni di immobili confiscati alla mafia emergono numerose anomalie
 a)In primo luogo gli atti pubblicati e visionabili non sono aggiornati costantemente e non sono completi: in particolare non sono conoscibili  né statuti né atti costitutivi, né finalità ,  né elenco dei soci ( atti che,  sembrerebbe , sia acquisiti dagli uffici, tra l’altro, in fotocopia)
 L’assegnazione avviene sulla scorta di domanda molto sintetica che non reca alcun dettaglio né curriculum
b)l’assegnazione avviene con atto e per scelta esclusiva dell’assessore pro-tempore ,
c)normalmente non è indicato né nell’istanza né nella determinazione sindacale a quale delle categorie previste dalla legge , l’associazione  appartenga e quale sia lo scopo sociale ;
d) per molte associazioni viene il dubbio che possano considerarsi  ONLUS, come richiesto dalla legge,  dal momento che svolgono  attività economica  (corsi di formazione , CAF, assistenza agli anziani a pagamento, vendita di prodotti etc
e)non viene seguito  in alcun modo un ordine cronologico nell’esaminare ed accogliere le istanza di immobili per cui alcune istanze giacciono per anni senza avere mai risposta, altre vengono istruite ed accolte nel giro di pochi giorni
f)viene normalmente disattesa l’indicazione fornita dal Demanio, in sede di consegna del bene confiscato,  al Comune di Palermo,  rispetto alla destinazione da dare all’immobile ( immobili assegnati per usi istituzionali o per  soggetti  svantaggia etc) vengono concessi per altre fInalità  
g)per molte associazioni sembra palese  l’assenza dei requisiti di legge, e comunque non emerge l’attinenza con le finalità sociali previste dalla legge (ad es. per la lega navale, per i  radioamatori, per i club musicali, per  il soccorso cani e gatti  , per gli osservatori privati, per l’ assistenza legale e fiscale , per  l’ornitologia, per malattie reumatiche , per malattie micologiche, per difesa delle tradizioni, per chiese evangeliche etc ,) ; in particolare quasi un centinaio di immobili, hanno queste poco conformi destinazioni e vengono sottratti all’emergenza abitativa   
h)alcune associazioni godono di più di un immobile confiscato ai mafiosi
i)non è chiaro se vengano acquisite le relazioni annuali relative all’utilizzo del bene ed all’attività svolta e comunque non esiste alcuna forma di pubblicità di quanto viene effettuato presso gli immobili confiscati ai mafiosi
l)da un sommario accertamento molti immobili risultano non utilizzati
m)in alcuni casi le istanza di richiesta di immobili confiscati alla mafia sembrano provenire dallo stesso soggetto (stessa impostazione dell’istanza , stesso immobile richiesto , stessa data  dell’istanza , stessa sede legale etc)
o)quasi tutte le associazioni godono di contributi comunali o di altri enti pubblici
 con disapplicazione del principio regolamentare secondo il quale si sarebbero privilegiate, nell’assegnazione , quelle associazioni che non godevano di contributi pubblici
 
 
Conclusioni
 
Analizzando il comportamento fin qui assunto dall’amministrazione comunale, e fatti salvi gli accertamenti ed i riscontri che le autorità amministrative, giudiziarie e contabili, vorranno fare, emerge, in primo luogo, che sono state tradite le legittime aspettative dei tanti nuclei familiari dei “senza tetto”, che da anni confidano ed attendono l’assegnazione di un appartamento, fra quelli confiscati  alla mafia .
Non è ben chiaro come sia stato possibile disapplicare , per questa parte il regolamento che disciplina gli interventi abitativi.
Stupisce poi l’assenza di  pubblicità e notizie, in un settore così delicato,  sulla natura, le finalità e le  attività delle associazioni beneficiarie e sulle ricadute sociali che le azioni e l’utilizzo degli immobili  dovrebbero comportare ; in questo senso è davvero tradito lo spirito della legge. Su questi punti è stata presentata , del resto un’interrogazione
 A mio avviso buona parte delle concessioni gratuite di immobili confiscati alla mafia,  spesso di grande valore economico , non risponde né ai criteri di legge , né alla finalità che con questa disciplina si volevano perseguire e raggiungere, assicurando la fruizione sociale di questo ingente patrimonio ,   né ai dettami regolamentari , e pertanto l’amministrazione comunale dovrebbe procedere con le opportune verifiche e con le eventuali, doverose revoche
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
6. Analisi di alcune fattispecie :
 
1.UNIONE DEGLI ASSESSORATI  –sede legale Via Sammartino 95 –
istanza a firma del prof. Giacomo Mulè del 25 agosto 2009 in relazione ad immobile sito in Via Catania n. 7 –consegnato dall’agenzia del demanio in data 1/6/2009 (probabilmente  non inserito nell’elenco degli immobili confiscati ai mafiosi  e nella disponibilità del comune di Palermo )–
Determinazione a firma di Scoma  247 del 28/12/2009
Valore 405.000,00
Destinazione dell’immobile : attività sociali per soggetti svantaggiati
Assegnato per realizzare “Osservatorio interistituzionale”
Alla determinazione non sono allegati né statuto né atto costitutivo dell’Associazione
Il Direttore generale  risulta essere il sig. Antonio Di liberto, Presidente del Centro Padre Nostro ed ex consulente del Sindaco
Finanziato dal Comune di Palermo : con  circa 780.000,00
Finanziato dalla regione ed inserito nella tabella H con 50.000
 
 
 
 
 
2. Associazione  PALERMO  2000.-Sede legale via P-Paternostro n.48
Istanza del 9/10/2009 a firma di Nicola Ingrassia  per fini dell’Associazione,  con dettagliata indicazione degli immobili chiesti 
Determinazione del 13 Novembre 2009 a firma di G. F. Scoma
Istanza accolta nel giro di un mese
Immobili siti in Via Don Orione  18 del valore complessivo di circa  E. 400.000,00
Assegnati al comune in data 1 giugno 2009  (e probabilmente  non inseriti nell’elenco ufficiale degli immobili disponibili )
Destinazione :fini istituzionali o soggetti svantaggiati
 Alla determinazione non sono allegati né statuto né atto costitutivo dell’Associazione
 
 
 
3.Associazione Protezione  soccorso ambiente PROSAM  -Sede legale P-Paternostro n.48
 Istanza del 9/10/2009 per fini dell’Associazione a firma di Arturo Balena
La sede legale è la stessa dell’associazione Palermo 2000, in Via P.Paternostro 48
L’istanza, da un primo esame,  sembra identica a quella dell’associazione Palermo 2000 e di pari data
Immobile chiesto sito in Via Noce 88
Valore dell’immobile 92.000,00
Destinazione :soggetti svantaggiati
Istanza accolta nel giro di un mese
Determinazione n.224/ds del 12 novembre 2009 a firma F.Scoma
Finanziata dalla regione inserita enlla tabella H per 168.000,00
 
 
 
 
 
 
4. Associazione l’AIRONE
Sede legale in Via Imperatore Federico n.61
Istanza fatta il 24 dicembre 2009
Determinazione di F.Scoma  n-6 del 20/1/2010
Istanza accolta nel giro di tre settimane
L’istanza sembra da un primo esame, uguale ed è presentata nella stessa data dell’istanza dell’associazione Matusalemme
Appartamento  sito in Via Pianelli n.37 per Comunità Alloggio per minori ; mq 315 su due livelli 14-15
Valore 441.000,00
L’associazione  sembra essere la stessa  già  titolare di una Omonima Comunità Alloggio per minori, finanziata dal Comune di Palermo con sede in Via XX Settembre n.11
Finanziata, probabilmente  anche dalla Regione con il progetto ALFA
Alla determinazione non sono allegati né statuto né atto costitutivo dell’Associazione
 
 
 
5.Associazione MATUSALEMME 
Sede Legale a Begheria
Istanza fatta il 24 dicembre 2009
Determinazione di F.Scoma  n-5 del 20/1/2010
Istanza accolta nel giro di tre settimane
L’istanza è identica ed è presentata nella stessa data dell’istanza dell’associazione L’Airone
Il presidente dell’associazione ha soli 24 anni
Appartamento  sito in Via Pianelli n.37 per Comunità Alloggio per minori ; mq 241 su due livelli 13 -14
Valore 353.000,00
L’associazione –secondo una consultazione su Internet , registra ricavi per 195.593 nel 2008
Alla determinazione non sono allegati né statuto né atto costitutivo dell’Associazione
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
6.Società cooperativa il GIRASOLE – sede legale in Via  Airoldi 31 ,  
-istanza  a firma di Vincenzo Tura  presentata  in data 9/10/2009
Determinazione Sindacale ( a firma di Scoma) n.248/ds del 28/12/2009
Istanza accolta nel giro di un mese
Assegnato, secondo istanza : terreno di 2118 mq in contrada Sottogrotta , Ciaculli,
Alla determinazione non sono allegati né statuto né atto costitutivo della Società  Cooperativa
Destinataria di finanziamenti comunali per donne e anziani
Destinataria di finanziamenti regionali ed inserita nella tabella H del 2009 per 150.000,00
Titolare di altri due immobili confiscati alla mafia nella zona di Castelvetrano
 
 
7.ARTEMISIA sede legale via Serradifalco 119
Palazzina composta da 5 appartamenti, Vicolo Parisi 22
consegna provvisoria  il 13/08/09
Valore dell’immobile E.1.529.000,00
Istanza fatta il 23 marzo 2009 a firma di Michele Amato, che chiede questo immobile per adibirlo a comunità alloggio per anziani 
Determinazione a firma di Enea  n.142 del 27/7/2009
Assegnata dal Demanio  al comune per fini istituzionali
 
 
 
8 Ass Penelope Cooperativa a r.l.
Appartamento, viale francia 2
Dagli atti consultabili su Internet sembra essere  inattiva
consegnato provvisoriamente il 07/05/08
 
 
 
9. Associazione Club delle Note sede via Giotto 78
Locale mq 148, via venezia 55 e 57
Si tratta di un’associazione musicale
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10.Associazione  ERA  radioamatori europei
Determinazione DS n.193 del 16/11/2006
Appartamenti  siti in Via U Giordano n.55 p-1 interni 5 e 6
Consegnati nel 2006

 
 




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