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venerdì, 11 ottobre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Relazione semestrale Amat disastrosa, Spallitta: “Occorre cambio radicale”

Autobus Amat

Dall’analisi della relazione semestrale dell’Amat emerge un quadro economico drammatico che sembra preludere al tracollo finanziario della società partecipata. In primo luogo, al termine del primo semestre, è stata accertata una perdita di circa 6 milioni di euro, con un aumento anche dell’esposizione debitoria nei confronti dei fornitori che da 19 milioni del 2015 passa ai quasi 24 milioni del 2016.

Un’ulteriore esposizione debitoria deriva da un’operazione di factoring (che il Consiglio non ha mai autorizzato) che ha determinato, al 30 giugno 2016, debiti verso altri finanziatori per circa 6,5 milioni. Le criticità permangono nonostante sia stato deliberato lo scorso gennaio un aumento di capitale di 10 milioni di euro investiti dal Comune per Amat.

Ulteriore fonte di debiti deriva da un contenzioso con i lavoratori e che ha visto soccombente l’Amat, con conseguente necessità di accantonare oltre 4,5 milioni di euro a seguito di precetti e pignoramenti notificati dai dipendenti. Nessun reale apporto economico deriva dalla gestione e dall’utilizzo del tram, che si rivela già nei primi sei mesi di vita un’attività in forte perdita. Infatti le maggiori entrate rispetto al 2015 di tutto trasporto pubblico (bus e tram) sono di circa 500 mila euro (400 mila derivanti dal tram). Cifre assolutamente insufficienti se si pensa che il tram costa più di 5,5 milioni in un semestre.

In altri termini, ad oggi, non si è registrato l’exploit di presenze di passeggeri che avrebbe dovuto garantire e coprire, sia pure in modo parziale, i costi. Questo elemento dovrebbe far riflettere sulle nuove linee tram che l’Amministrazione vorrebbe introdurre senza avere prima verificato l’effettiva autonomia gestionale (in termini economici) delle stesse.

Inoltre l’Amministrazione reintroduce le Ztl 1 e 2 (la prima già a ottobre, la seconda a breve) dichiarando di potere garantire la mobilità con il trasporto pubblico alternativo, anche grazie a bike e car sharing. Purtroppo il parco macchine risulta assolutamente esiguo per l’intera popolazione cittadina (il rapporto è un’auto ogni 5.000 abitanti) e il servizio appare in forte perdita. Questi i numeri: entrate per circa 350 mila euro in 6 mesi (una parte delle quali pagate dalla stessa Amministrazione) a fronte di costi di gestione per circa 650 mila, con una perdita strutturale costante.

Infine trovo singolare che da parecchi giorni non sia possibile consultare il sito dell’Amat e accedere agli atti. Credo che l’Amministrazione debba radicalmente modificare le scelte politiche e gestionali dell’azienda Amat, che non può essere sostenuta dalle entrate derivanti dalle Ztl (anche alla luce delle chiare indicazioni date dalla giustizia amministrativa), e ritengo rischiosa la scelta dell’Amministrazione di confermare invece questo erroneo percorso.




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