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sabato, 27 luglio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Mentre si “smorza” la rivolta nel gruppo palermitano del Pdl, “Un’altra storia” e Granata …

Mentre si "smorza" la rivolta nel gruppo palermitano del Pdl, "Un’altra storia" e Granata chiedono la "rimozione" di Cammarata
 
“La pace regna a Berlino,…”. Cominciava così il comunicato ufficiale delle truppe russe che nel 1945 avevano completamente conquistato la città, dopo averla ridotta ad un cumulo di macerie e catturato decine di migliaia di soldati tedeschi.
Cammarata, che una volta amava andare al cinema, avrà pensato ad una scena del genere, quando ad ora di pranzo ha ricevuto una telefonata del suo capogruppo Tantillo che gli voleva fornire due notizie: 1) che la riunione del gruppo consiliare Pdl-ufficiale era stata rinviata alle 18 di martedì pomeriggio, poco prima del Consiglio comunale; 2) che tutti i consiglieri “ribelli”, chiamati ad uno ad uno, avevano scaricato sulle spalle di Moschetti “l’avventatezza delle sue dichiarazioni a Siciliainformazioni.com”, che in quei termini non potevano, forse, più condividere.
Anche il consigliere Totò Palma, che è pur un “collaboratore esterno” del Pdl (in quanto aderente formalmente al “gruppo misto”) si è sentito in dovere di dire a Moschetti che della contestazione agli attuali equilibri di partito, forse, sarebbe stato meglio riparlarne dopo la seduta per l’approvazione (sic!) della variazione di bilancio.
 
L’unica presa di posizione ufficiale proveniente dal PDL-ufficiale è stata quella del consigliere Giuseppe Milazzo, che si è pronunciato con una email inviata a Siciliainformazioni.com: “relativamente a fantomatici complotti su un eventuale scioglimento del consiglio comunale, conseguentemente ad una mancata approvazione del riequilibrio di bilancio, dichiaro di rimanere trasecolato. Mi pare, si sia superato il limite della decenza e dell’immaginazione, perché tradire i propri colleghi, a favore di chissà quale giochetto d’aula sarebbe ignobile, oltre che istituzionalmente scorretto verso la città. Mi convinco sempre più,che coloro che alimentano pretestuose polemiche, forse (ndr: lo fanno) su indicazione di qualche loro dante causa che vorrebbe l’immediata distruzione di ogni equilibrio politico nel Pdl”.
 
Commenta, acido, il consigliere Manfredi Agnello (Pdl Sicilia), storico amico personale di Miccichè: “Cose da pazzi. Neanche Cammarata si è degnato di richiamarli! Così, Tantillo gode, ancora, di autorità agli occhi di questi miei colleghi del PDL ufficiale, pure dopo il suo comportamento silente – lui che di suo è un leone – di venerdì, quando il Presidente Campagna ha, lui pretestuosamente, dichiarato chiusa all’improvviso la seduta del Consiglio. Insomma, vuol dire che siamo messi veramente male. Vuol dire che i miei colleghi hanno, ormai, adottato il talento di quei combattenti più propensi a ritirarsi precipitosamente, sempre e comunque, anziché accennare a combattere per salvare, almeno,la faccia. Mi spiace per loro, se continuano a tenere bordone, in questo modo, all’allegra brigata. Vista l’odierno tasso di popolarità di Cammarata a Palermo, è fatale che i loro elettori li ripudieranno”.
 
“E’ uno sfacelo sconfortante – tuona il capogruppo Mpa Mimmo Russo – a pranzo, oggi negli asili comunali, hanno dato ai bambini pasta all’olio. Da martedì 27, la refezione scolastica sarà cancellata: non sarà più distribuita alle scolaresche. Il Comune alza bandiera bianca sulla pelle dei piccoli, anche se i loro genitori hanno dovuto pagare il 75% della retta. Di sto passo, la gente comincerà ad odiare tutto ciò che ricorda il Comune di Palermo. I bambini, paganti, digiuneranno per pagare le aragoste che i manager Amia mangiavano allegramente ad Abu Dhabi. A questo penseranno i genitori palermitani”.
 
Insomma, il lunedì della politica comunale è nata sotto la stella degli appuntamenti mancati.
 
Come quello, previsto, tra l’amministrazione comunale di Palermo e tutte le associazioni datoriali, sindacali e dei consumatori (tranne Secolo Ventuno, misteriosamente non convocata dal Sindaco). Rinviato, per l’assenza del sindaco, che le associazioni aveva pur convocato da una settimana. Una notizia che aveva fatto ben sperare, e parlare in città di “offensiva della simpatia” da parte di Cammarata. Che da due anni si rifiutava di partecipare a tavoli di concertazione. All’incontro, sarebbero stati presenti l’assessore Sebastiano Bavetta, il direttore generale Gaetano Lo Cicero e il capo di gabinetto Sergio Pollicita. "Per noi è pregiudiziale il fatto che agli incontri in programma per affrontare tematiche complesse e per garantire dignità al tavolo ci sia la presenza del sindaco, hanno commentato i rappresentanti delle varie associazioni. Pollicita, dal canto suo, ha ribadito“la disponibilità del Comune ad affrontare, con le associazioni, i temi scottanti come quelli del bilancio, dell’Amia e della riorganizzazione di tutte le società partecipate del Comune, ed ha assicurato che il tavolo sarà riconvocato al più presto, con il sindaco presente".
 
Infine, si debbono registrare altre due richieste di rimozione del Sindaco e della sua Giunta. Una è stata formalizzata, anche amministrativamente al Presidente della Regione, sul solco di quella già presentata dall’Idv, da parte del gruppo consiliare borselliniano di “un’altra storia”, a firma dei due consiglieri comunali Antonella Monastra e Nadia Spallitta.
 
L’altra è sotto forma di autorevole “appello politico” da parte del deputato nazionale Fabio Granata (Pdl), ormai braccio destro di Gianfranco Fini e vicepresidente della Commissione Nazionale Antimafia. In sostanza, Granata sollecita i comuni dell’Isola, a dare corso ad una concreta campagna di iniziative contro l’abusivismo, specie nelle zone a più rischio idrogeologico. Tra gli esempi che porta l’ex assessore regionale di An, c’è quello di Pizzo Sella. Granata si chiede perché non siano ancora partite le demolizioni. ”Se necessario, il governo regionale commissari i Comuni che non ottemperano alle demolizioni dei manufatti abusivi,a partire proprio da quello di Palermo e dallo scandalo di Pizzo Sella – prosegue Granata – cosi, come e’ dovere del governo nazionale revocare ogni certificazione antimafia alle imprese che si rifiutano di operare le demolizioni, o che realizzano costruzioni in spregio alle regole urbanistiche. Affidando ai Prefetti strumenti straordinari, fino alla cancellazione delle stesse dagli albi professionali. L’invito lo rivolgo anche alle associazioni di categoria, a partire da Confindustria, affinché siano coerenti ed emarginino quanti,con i loro rifiuti, oltreché con le loro attività,agevolano ogni forma di atteggiamento mafioso in Sicilia”.




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