<<Il Consiglio comunale approva una modifica relativa alla copertura del servizio di Amia dichiarando di conoscere l’esatto importo del costo del servizio fissato in 113 milioni di euro circa che – secondo i consiglieri del centrodestra – sarebbe “asseverato” dal collegio dei revisori dei conti. Senonché questa dichiarazione non risponde al vero in quanto i revisori dei conti hanno chiarito, anche con una lettera scritta, di non aver mai asseverato questo costo del servizio. In altre parole, si approva un emendamento che pretende di quantificare il costo dello smaltimento dei rifiuti, senza che risulti in nessun modo dall’atto quale sia la fonte utilizzata dai consiglieri dei centrodestra che consenta di stimare con certezza la stessa somma.
Ritengo che sia grave questa dichiarazione e idonea a rendere annullabile l’atto per assoluto difetto di motivazione e per travisamento dei fatti dal momento che in nessuna sede è stato certificato – e sicuramente non dai revisori dei conti – un costo congruo del servizio. Ritengo, inoltre, che gli unici soggetti abilitati ad indicare al Consiglio quale sia l’effettivo costo dello smaltimento dei rifiuti siano i commissari straordinari che, nel loro piano di risanamento dell’azienda, hanno indubbiamente attivato una serie di misure correttive adatte a contenere la spesa. Inverosimilmente la proposta non tiene conto del piano di risanamento in itinere e si impone ai cittadini una pressione fiscale che, anche per questi motivi, non è in nessun modo dovuta>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia