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domenica, 19 maggio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Se l’Ance “si mangia” il verde di Palermo

 L’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, di Palermo, va a braccetto con il sindaco Diego Cammarata quando si tratta di addossare la colpa ai consiglieri comunali. Parola di Nadia Spallitta, presidente della commissione urbanistica al comune di Palermo in questi giorni alle prese con una “guerra” che ruota intorno alla gestione del territorio.
L’antefatto.  Giorni fa i costruttori palermitani in un articolo su ‘La Sicilia’ intervenivano sulla vicenda del cimitero di Ciaculli accusando i consiglieri di irresponsabilità per aver bocciato il progetto. L’opera del cimitero Ciaculli aveva un costo di 103 milioni di euro, e dai 70 mila metri quadrati originari era passato a 203 mila metri quadri con espropri stimati  in circa 10 milioni. Soltanto il progetto preliminare sarebbe costato 700 mila euro.

Girolamo Di Giovanna, presidente dell’Ance parla di inerzia, inefficienza e incapacità della giunta comunale. Lo ha fatto in una nota dove si legge pure: “Ben 18 consiglieri comunali hanno dato il loro parere favorevole ad una serie di emendamenti che, in sintesi, non fanno altro che decretare la morte del cimitero di Ciaculli. Un fatto gravissimo – continua il presidente – che rende vani 5 anni di progettazione e relativi pareri e manda in fumo il denaro dei contribuenti e la possibilità di avviare un’opera fondamentale per la città che aveva già ottenuto il parere positivo anche della commissione comunale Urbanistica, con la sola astensione del presidente”.
Non si lascia attendere la risposta di Nadia Spallita  che parla di accuse paradossali e strumentali: “L’Ance non conosce le carte. Noi abbiamo bocciato soltanto la variante non il cimitero. Non si può pretendere – continua la Spallitta – che un area di 70 mila metri quadri con terreni già espropriati non si utilizzi per fare il cimitero. I costruttori
palermitani proponevano di riaprire tutto l’iter istruttorio ed espropriativo e creare una variante urbanistica che trasformi le aree di verde storico e pubblico in edificabili. Perché l’Ance non sblocca le 800 sepolture del cimitero dei Rotoli ferme dal 2007 a causa del pericoli crolli?”.
Il presidente della commissione Urbanistica che è consigliere comunale di Sinistra ecologia e libertà parla di “una visione anacronistica” del lavoro da parte dell’associazione nazionale dei costruttori edili. ”Non hanno mai fatto nessuna politica di interazione comunale, non hanno mai fatto una proposta in consiglio. L’unica loro insistente richiesta – dice il consigliere di Sel – è di far approvare lo studio Peep (fabbisogno abitativo e disagio dei senza tetto) per realizzare 7.200 alloggi nuovi sulle uniche aree verdi disponibili. Tutto ciò è assolutamente illegale, in quanto lo studio è ancorato ad un fabbisogno del 1991 mentre la legge dice che dovrebbe riguardare l’ultimo censimento”.
Stando alle parole del Presidente all’urbanistica l’associazioni costruttori edili e affini di Palermo e provincia non promuove uno sviluppo ecologicamente sostenibile per la città “Se noi applicassimo la loro politica per far lavorare a tutti i costi le imprese edili, il territorio palermitano andrebbe distrutto. Io non credo che tutte le città europee si siano ‘mangiate’ ogni angolo di verde cittadino. Perchè l’Ance non si batte per applicare ed utilizzare il manuale dei fabbricati? (Un manuale obblicatorio per legge che il comune di Palermo non utilizza che impone per tutti gli edifici il controllo statico degli stessi ed interventi di ristrutturazione laddove ci siano problemi) Perchè non propongono lo sviluppo di aree dismesse o degradate? Lo sviluppo economico non è legato soltanto al consumo del territorio”.




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