Tra poche ore i commisariSebastiano Sorbello, Paolo Lupi e Francesco Fotistraordinari dell’Amia incontreranno i capi-gruppo del consiglio comunale di Palermo per risolvere le problematiche dell’azienda.
I commissari chiedono 20 milioni di euro per portare i conti in pareggio dell’azienda entro il 2012, ma andrebbero bene anche solo 5 milioni,a patto che si riscattino i contratti di solidarietà per 350 spazzini di Amia esseemme e 50 dipendenti di Amia.
“Non condivido la politica, ad oggi seguita, dai commissari straordinari dell’Amia nominati dall’Autorità Giudiziaria, e non ho esatta contezza dei risultati conseguiti in relazione – dice Nadia Spallita, consigliere comunale Sel – al processo rivolto al risanamento dell’azienda in crisi. Non comprendo, in particolare, come si inserisca nel piano di recupero della società, il provvedimento di promozione di circa 400 dipendenti ‘la cui assunzione senza concorso , tra l’altro, attraverso la successione padre/figlio appare opinabile’, operazione che più che contenere la spesa pubblica la accresce. Infine, di fronte ai gravi disservizi nella raccolta dei rifiuti, non è chiaro – continua la Spallita – quali siano stati i presupposti per il riconoscimento di un consistente premio di produttività (fino a 750 euro lorde, come da notizie di stampa) . Queste operazioni che implicano aumento dei costi di gestione potrebbero avere legittimo ingresso in presenza di una azienda sana e con il bilancio in attivo, ma appaiono in contraddizione con la condizione di pre-fallimento, e soprattutto con il contestuale rischio di licenziamento degli stessi lavoratori Amia, per carenza di risorse in bilancio. In altre parole, mi sembra paradossale premiare alcuni lavoratori e poi prevedere di licenziarne o sacrificarne altri. Inoltre, non conosco quale sia il piano di rientro degli ingenti debiti dell’Amia, ed in generale le formule per il riequilibrio della società proposte dai commissari – che dovrebbero a mio avviso presentare una formale relazione al consiglio comunale – , e se anche esistessero le risorse, cosa di cui dubito, sarebbe difficile stanziare 20 milioni di euro di denaro pubblico, sostanzialmente al buio. Infine non mi è chiaro se e come siano state autorizzate le assemblee sindacali che stanno mettendo in ginocchio la città, che arrecano danno al decoro e all’immagine – in un periodo di grande turismo – e rischi sulla salute pubblica e privata, per la presenza di ratti e scarafaggi segnalati in varie parti del territorio centrali e periferiche, con tutte le malattie che ne possono derivare. Anche queste assemblee, nelle quali si discute dei rischi per il futuro lavorativo dei dipendenti dell’Amia- indette magari dagli stessi soggetti che hanno caldeggiato promozioni e premi di produttività e che danneggiano la città -rallentando di fatto la raccolta dei rifiuti -, mi sembrano strumentali e non se ne comprende neanche la finalità. E’ evidente che gli annosi problemi dell’Amia non sono stati – ad oggi – risolti, e che né i commissari né l’Amministrazione, che è la principale responsabile di questa situazione, sembrano effettivamente essere in grado di trovare soluzioni al grave indebitamento dell’azienda e al deficit strutturale in cui versa da tempo, nonostante l’aumento del contratto di servizio e gli altri provvedimenti responsabilmente assunti in questi anni dal Consiglio Comunale.”