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martedì, 14 maggio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Interrogazione – Servizi sociali: programmi assistenziali domiciliari e strutture residenziali…

Pubblichiamo il testo della interrogazione sui servizi sociali, i programmi assistenziali domiciliari e le strutture residenziali per le persone anziane, che abbiamo presentato con il nostrro gruppo  Un’Altra Storia.
 
 
 
 
 
     
AL SIG. SINDACO
   
Interrogazione con risposta scritta

Oggetto:  Servizi sociali: programmi assistenziali domiciliari e strutture residenziali per persone anziane.

Premesso che:

Nell’ambito degli interventi di politica sociale mirati al pieno rispetto dei diritti e della dignità della persona ed al sostegno delle persone anziane, considerate soggetti particolarmente esposti a situazioni di disagio di natura economica, psicologica, sociale, la Regione Siciliana ha promulgato numerose leggi, circolari e decreti presidenziali, fra i quali:
    
> Legge regionale 6 maggio 1981, n. 87  “Interventi e servizi a favore degli anziani”.
> Legge regionale 25 marzo 1986, n. 14 “Integrazioni e modifiche alla l.r. 87/1981 e nuove norme in materia di interventi e servizi a favore degli anziani”.

> Con la Legge 9 maggio 1986, n. 22, la Regione Siciliana, in attuazione delle norme e dei principi sanciti dalla Costituzione Italiana promuove la riorganizzazione delle attività assistenziali attraverso un sistema di servizi socio-assistenziali al fine di assicurare ai cittadini interventi adeguati ai propri bisogni o disagi.
> Legge regionale 7 Agosto 1990, n.27 “Modifiche, integrazioni e ulteriori disposizioni per l’attuazione delle leggi 87/1981 e 14/1986.
> D.P.Reg. 4 giugno 1996, n. 158 “Approvazione degli schemi di convenzione-tipo per le gestioni da parte dei comuni della Regione dei servizi socio-assistenziali previsti dalla legge regionale 9 maggio 1986, n. 22.”
> D.P.Reg. 25 Ottobre 1999, con il quale sono stati approvati gli standard strutturali delle residenze sanitarie assistenziali.
> Legge regionale n. 10 del 27.04.99 “Misure di finanza regionale e norme in materia di programmazione, contabilità e controllo. Disposizioni varie aventi riflessi di natura finanziaria” (ricovero anziani: attribuzione di competenze ai Comuni).
> Con Decreto Presidenziale 4 novembre 2002 vengono approvate le Linee Guida per l’attuazione del piano socio-sanitario della Regione Siciliana, redatto in osservanza della legge 328/2000, che rappresenta il punto di convergenza di innumerevoli interventi normativi finalizzati alla  realizzazione di una politica integrata dei servizi che consideri la globalità dei bisogni delle persone anziane in merito ai problemi di salute e di sopravvivenza e che comprenda la vita di relazione e culturale nel territorio originario.
> Circolare 28 novembre 2002 “Ricovero di soggetti anziani – Direttive di applicazione del D.P.R.S. n. 158 del 4 giugno 1996 – Risposta a quesiti.”
> Decreto Assessoriale n. 867/S7 del 15 aprile 2003 “Accesso agevolato ai servizi sociali – Criteri unificati di valutazione economica (ISEE).
> Legge regionale 31 luglio 2003, n. 10 “Norme per la tutela e la valorizzazione della famiglia”.
> Decreto Assessoriale 17 dicembre 2004 “Modifica dei decreti 7 agosto 2002 e 18 febbraio 2003, relativi alla determinazione dei posti letto e delle rette in residenze sanitarie assistenziali (R.S.A.) per anziani non autosufficienti e disabili”.
> Decreto Presidenziale 7 luglio 2005 “Definizione dei criteri per l’erogazione del buono socio-sanitario a nuclei familiari con anziani non autosufficienti o disabili gravi ex art. 10 della legge regionale n. 10 del 31 luglio 2003”.
Nell’ambito degli interventi di politica sociale, mirati al pieno rispetto dei diritti e della dignità della persona ed al sostegno delle persone anziane, il Comune di Palermo, ai sensi della normativa vigente:
> Con Delibera di C.C. n. 202 del 03/06/94 approva il Regolamento di Assistenza Domiciliare
> Con Delibera di C.C. n. 376 del 22/11/94 approva il Regolamento Sevizi Residenziali.

Considerato che

> L’entrata in vigore della Legge 8 novembre 2000 n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” rappresenta uno strumento normativo di riferimento molto significativo nella riforma dei servizi sociali. In particolare, l’art. 19 della legge prevede che i Comuni singoli e associati, nel pieno rispetto di autonomia organizzativa e regolamentare, d’intesa con il servizio sanitario locale e con il concorso di tutti i soggetti sociali ed istituzionali presenti sul territorio, adottino un “Piano di Zona” da attuarsi attraverso gli Accordi di Programma. Ai Comuni vengono demandate le fasi attuative, di controllo e di promozione delle varie forme di gestione dei servizi al fine di assicurare, in un sistema integrato di interventi e servizi basato sul principio di sussidiarietà, alle persone e alle famiglie con situazioni di bisogno più acuto e in condizioni di maggiore fragilità o disabilità pari opportunità, diritti di cittadinanza, assicurando l’accesso ai servizi rivolti a tutti, oltre che rivolgere eventualmente misure e servizi specificamente dedicati.

> L’art. 15 comma 1 della sopra citata legge recita: “Ferme restando le competenze del Servizio sanitario nazionale in materia di prevenzione, cura e riabilitazione, per le patologie acute e croniche, particolarmente per i soggetti non autosufficienti, nell’ambito del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali il Ministro per la Solidarietà Sociale, con proprio decreto, emanato di concerto con i Ministri della Sanità e per le Pari Opportunità, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, determina annualmente la quota da riservare ai servizi a favore delle persone anziane non autosufficienti, per favorirne l’autonomia e sostenere il nucleo familiare nell’assistenza domiciliare alle persone anziane che ne fanno richiesta.
> Con il Decreto Legislativo 109/1998 e ss.mm. e ii. vengono determinati i criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, includendo in detta valutazione anche i redditi prodotti dai familiari del richiedente, ai fini della definizione delle quote di compartecipazione.

Tenuto conto che

> Il Decreto Presidenziale 07 luglio 2005 definisce i criteri per l’erogazione del buono socio-sanitario a nuclei familiari con anziani non autosufficienti o disabili gravi ex  art. 10 della legge regionale n. 10 del 31 luglio 2003, ad integrazione e supporto dell’attività socio-sanitaria di prevenzione, cura e riabilitazione fisica e psichica, in alternativa al ricovero ed all’abbandono, ponendo a frutto l’impegno degli stessi familiari e l’appoggio delle reti di solidarietà e di mutuo aiuto, ovvero, ed in alternativa, con l’acquisto delle medesime prestazioni presso organismi accreditati e l’impiego  di operatori qualificati, in stretta relazione ai bisogni accertati, integrando le prestazioni già previste nel piano personalizzato. 
> Secondo Il sistema di Classificazione dei servizi e degli interventi sociali nella Regione Sicilia, effettuato dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali del 29/03/2007:
* il  Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani SAD, ai sensi della L.R. n. 22/86, del D.pres. 28/05/87, del D.pres.29/06/88, della Circolare Assessorato agli Enti Locali n. 2  del 13/08/1993, si articola nelle seguenti prestazioni:
– aiuto per il governo e l’igiene dell’alloggio, giornaliero e periodico;
– aiuto per l’igiene e cura della persona per favorire l’autosufficienza nelle attività giornaliere;
– fornitura di generi in natura e/o pasti caldi al domicilio, curando di stimolare ed aiutare il soggetto nella preparazione;
– ritiro e riconsegna biancheria ed indumenti;
– disbrigo pratiche varie ed attività di segretariato sociale (NB: queste prestazioni possono essere rese anche dall’ufficio di servizio sociale);
– sostegno morale e psicologico, volto a favorire i rapporti familiari, sociali, anche in collaborazione con i vicini, con il volontariato, con le strutture ricreative e culturali al fine di favorire la partecipazione dei soggetti alla vita di relazione (accompagnamento per visite mediche od altre necessità, presso centri diurni, amici, parenti o per manifestazioni e spettacoli).
* Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani ADI, ai sensi del D.P.C.M. 29/11/01, fornisce prestazioni di carattere socio-assistenziale, infermieristico e mediche all’utente presso il suo domicilio. Per quanto riguarda quelle infermieristiche/mediche, in particolare eroga prestazioni:
1) di tipo infermieristico (controllo diurno e notturno delle terapie, dell’assunzione dei farmaci e della situazione clinica, effettuazione o cambio di piccole medicazioni, prevenzione delle piaghe da decubito, assistenza in fase acuta di malattia, prelievi per esami clinici, ipodermoclisi, etc.);
2) di tipo riabilitativo: riabilitazione psico-motoria affidata a personale specializzato;
3) di tipo medico specialistiche.

* L’Assistenza socio-sanitaria, ai sensi della L.R. n. 87/81, finalizzata al mantenimento dell’anziano nel proprio ambiente di vita, prevede interventi di tipo preventivo e riabilitativo rivolti ad anziani con problemi sanitari cronici e fornisce loro presso il loro domicilio prestazioni di carattere socio-assistenziale, infermieristico e medico quali:
 * disbrigo delle faccende domestiche;
* preparazione o fornitura dei pasti;
 * lavori di bucato o raccolta e riconsegna di biancheria.

Atteso che

> Con Circolare 10 luglio 2008 n. 14 “Qualità dei servizi: convenzioni e rette di ricovero”, l’Assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali della Regione Siciliana richiamava l’attenzione dei Sindaci dei Comuni della Sicilia sulle modalità di gestione dei servizi e sui livelli qualitativi delle prestazioni rivolti a soggetti bisognevoli di assistenza e cura, sulla base dell’inviolabilità della tutela e del rispetto dei diritti della persona in situazioni di disagio, povertà di menomazione fisica e di emarginazione. In particolare, oltre sollecitare il pagamento delle rette di ricovero a favore degli enti creditori al fine di evitare la responsabilità di danno erariale a carico degli amministratori inadempienti, diffidava le amministrazioni comunali ad inserire nel proprio bilancio di previsione risorse commisurate ai bisogni rilevati nell’anno precedente per il pagamento delle rette o, eventualmente, a prevederle nella fase di assestamento qualora l’approvazione fosse già avvenuta.
 
> L’art. 2 comma 1 della legge 8 novembre 2000 n. 328 recita: “Hanno diritto di usufruire delle prestazioni e dei servizi del sistema integrato di interventi e servizi sociali i cittadini italiani e, nel rispetto degli accordi internazionali, con le modalità e nei limiti definiti dalle leggi regionali, anche i cittadini di Stati appartenenti all’Unione europea ed i loro familiari, nonché gli stranieri, individuati ai sensi dell’articolo 41 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. Ai profughi, agli stranieri ed agli apolidi sono garantite le misure di prima assistenza, di cui all’articolo 129, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.”.

Ritenuto che
Così come ribadito nella Circolare 28 novembre 2002:
> (…)  necessità ed obbligatorietà degli interventi in presenza dei requisiti di urgenza ed indifferibilità richiesti dal legislatore per non incorrere nella violazione dei doveri di solidarietà e di protezione sociale, oltre che di correttezza amministrativa, buona fede e trasparenza. In pratica la procedura riportata dal citato D.P.R.S. n. 158/96 a garanzia del diritto degli anziani alla salute ed al benessere sociale, quali diritti soggettivi perfetti d’immediata esigibilità, a sostenere quanti soffrono per una condizione di reale povertà, non autonomia od incapacità a provvedere alle proprie necessità in ambito familiare, integra principi di sussidiarità e di universalità che hanno di recente trovato conferma nella legge quadro n. 328 dell’8 novembre 2000 di riforma dell’assistenza.
> (…)  compete alle amministrazioni locali, titolari di ogni funzione in materia di servizi alle persone ed alle comunità (art. 16, legge regionale n. 22/86; art. 13, decreto legislativo n. 267/2000), anche in funzione dell’imminente avvio del processo di formulazione ed attuazione dei piani di zona (ex art. 19, legge n. 328/2000) pervenire, con il concorso delle stesse Province regionali, delle Aziende sanitarie locali e dei soggetti attivi del territorio (IPAB e organismi del privato sociale) ad una corretta lettura dei bisogni sociali e socio-sanitari, alla programmazione dei servizi e della pianificazione delle risorse disponibili (comunali, regionali e statali) per una risposta omogenea in ambito distrettuale alle difficoltà che le persone incontrano nel corso della loro vita, nel rispetto delle priorità individuate e della libera scelta dei cittadini tra le possibili prestazioni senza alcun arretramento dei livelli di assistenza raggiunta e dei modelli di intervento sperimentati in questi anni. (…)

Per tutto quanto sopra, questo Gruppo Consiliare

CHIEDE

> Quale è l’età individuata dall’Amministrazione comunale per definire “persona anziana” una donna ed un uomo.
> Relativamente all’Assistenza Domiciliare in favore di anziani soli in condizione di parziale o non autosufficienza – temporanea o definitiva – senza idoneo supporto familiare dal 2007 ad oggi e specificatamente per ogni anno,  in ottemperanza della  legge regionale n. 87/81 e della legge regionale n. 22/86:
1. Se di norma viene effettuato il censimento della popolazione anziana residente nel Comune di Palermo, ed eventuale copia dell’elenco relativo al periodo 2007-2009;
2. Copia dell’elenco della popolazione anziana beneficiaria del servizio di assistenza domiciliare, in possesso dei requisiti di età e di reddito e modalità di selezione nel periodo 2007-2009;
3. Il numero delle richieste di assistenza domiciliare (SAD ed ADI), dal 2007 ad oggi e per ogni anno;
4. Quali servizi e prestazioni sono previste da parte di ciascun ente convenzionato per l’erogazione dell’assistenza domiciliare SAD ed ADI ;
5. Descrizione delle modalità e dei tempi di erogazione dell’assistenza domiciliare per ciascuna tipologia;
6. Alla data odierna, quanti sono gli anziani beneficiari dell’assistenza domiciliare per ciascuna tipologia; 
7. Se è stata fatta una previsione di spesa e di gestione per l’attuazione del programma di assistenza domiciliare, per ciascuna tipologia, nel periodo 2005-2009, ed eventuale copia degli atti con i quali è stata disposta la disponibilità sui pertinenti capitoli di bilancio, necessaria per garantire la copertura finanziaria del servizio, e tenuto conto delle risorse comunali, dei finanziamenti statali e regionali acquisibili;
8. Ammontare del finanziamento statale erogato per l’assistenza sia ADI che SAD, ai sensi della legge 328/2000 per gli anni 2007-2009;
9. Ammontare del finanziamento regionale erogato per l’assistenza sia ADI che SAD, ai sensi della legge 328/2000 per gli anni 2007-2009;
10. Se è stato creato l’Albo degli Enti accreditati dei servizi domiciliari in favore degli anziani nel Comune di Palermo;
11. Elenco Enti accreditati per la gestione del servizio di assistenza domiciliare in favore degli anziani;
12. Elenco degli Enti con le quali il Comune di Palermo ha stipulato convenzioni per l’assistenza domiciliare SAD ed ADI per gli anni 2007-2009 e copia degli atti ad essi relativi;
13. Con quali modalità e quali strumenti di controllo, ai sensi del D.P.R. 4 giugno 1996 n. 158, ha posto in essere l’Amministrazione Comunale al fine di verificare la regolarità della gestione, dell’espletamento del servizio e dei risultati conseguiti da parte degli enti affidatari, dal 2005 ad oggi;
14. Copia dei documenti attestanti l’attività di verifica e controllo operata dall’Amministrazione Comunale.
> Relativamente agli anziani ricoverati presso comunità/alloggio e strutture residenziali che necessitano di trattamento assistenziale, ai sensi della L.R. 9 maggio 1986 n. 22, del D.P.Reg. 4 giugno 1996, n. 158 e della Circolare 22 novembre 2002 dell’Assessorato Regionale Enti Locali: 
1. Se è stata fatta una previsione di spesa e di gestione per l’attuazione del programma di ricovero presso strutture residenziali, nel periodo 2005-2009, ed eventuale copia degli atti con i quali è stata disposta la disponibilità sui pertinenti capitoli di bilancio, necessaria per garantire la copertura finanziaria del servizio, e tenuto conto delle risorse comunali, dei finanziamenti statali e regionali acquisibili;
2. Numero e tipologia delle richieste di ricovero di anziani in strutture residenziali, dal 2007 ad oggi e per ogni anno, inoltrate dalle AUSL, dal Servizio Sociale comunale, dagli interessati stessi o dai loro familiari o di chi ne ha carico, o disposti dall’Autorità locale di P.S.;
3. Il numero degli anziani che sono stati effettivamente inseriti, dal 2007 ad oggi e per ogni anno, in strutture residenziali;
4. L’ammontare del corrispettivo del servizio, comprensivo di quota sanitaria e quota di competenza del Comune, relativo a ciascun ospite inserito nelle strutture residenziali, liquidato dall’Amministrazione Comunale agli Enti, anno per anno a partire dal 2007 ad oggi;
5. Elenco delle strutture residenziali per il ricovero degli anziani con le quali il Comune di Palermo ha stipulato convenzioni per gli anni 2007-2009;
6. Copia degli atti con i quali il Comune di Palermo ha proceduto all’affidamento dei servizi relativi al ricovero, per ciascuna tipologia, relativa agli anni 2005-2009;
7. Quali strumenti di controllo, in sede di stipula della convenzione con l’ente affidatario, dal 2005 ad oggi ha posto in essere l’Amministrazione Comunale.
8. Con quali modalità e quali strumenti di controllo, ai sensi del D.P.R. 4 giugno 1996 n. 158, ha posto in essere l’Amministrazione Comunale al fine di verificare la regolarità della gestione, dell’espletamento del servizio e dei risultati conseguiti da parte degli enti affidatari, dal 2005 ad oggi;
9. Copia dei documenti attestanti l’attività di verifica e controllo operata dall’Amministrazione Comunale.
10. Dal 2005 ad oggi, copia delle corrispondenza relativa alla richiesta di rimborso, da parte del Comune di Palermo alla competente AUSL, delle quote sanitarie sopra descritte.
11. L’ammontare totale e parziale per ogni anno, a partire dal 2005 ad oggi, delle somme ricavate dalle richieste di rimborso alla AUSL.
12. Come sono state utilizzate anno per anno, a partire dal 2005 ad oggi, le somme ricavate dalla richiesta di rimborso alla AUSL.
13. L’ammontare totale e parziale per ogni anno, a partire dal 2005 ad oggi, delle eventuali quote di compartecipazione relative a ciascun ospite inserito nelle strutture residenziali.
14. Dal 2005 ad oggi, copia delle corrispondenza relativa alla richiesta di riscossione delle compartecipazioni da parte del Comune di Palermo verso gli anziani ricoverati (comprese le persone “obbligate per legge” indicate dall’art. 433 del Codice Civile).
15. L’ammontare complessivo delle quote di compartecipazione sono state riscosse dal 2005 ad oggi.
16. In caso di insolvenza o mancata riscossione, quale procedimenti ha posto in essere l’Amministrazione per il recupero di dette somme.
17. L’ammontare dell’aggravio delle rette, dovuto agli eventuali ritardi nei pagamenti da parte del Comune di Palermo, da corrispondere agli Enti e alle strutture residenziali;
18. I criteri secondo i quali viene predisposta la graduatoria per la lista di attesa ordinaria.
19. I criteri secondo i quali viene predisposta la graduatoria per la lista di attesa delle urgenze e vengono stabilite le priorità per l’erogazione dei servizi.
20. In relazione ai servizi finanziati, copia della graduatoria 2008-2009;
21. Quanti anziani attualmente sono ricoverati in strutture a carico dell’Amministrazione Comunale.
> Relativamente alla mancanza di risorse nel competente capitolo del bilancio comunale per l’anno 2008, (e di conseguenza per i mesi gennaio-aprile 2009) per quanto riguarda il ricovero indifferibile ed urgente di anziani non autosufficienti presso comunità/alloggio e strutture residenziali : 
1. Come ha proceduto l’Amministrazione per il pagamento delle rette relative a ciascun ospite  già inserito negli Enti e nelle strutture residenziali;
2. L’ammontare dell’aggravio delle rette, dovuto agli eventuali ritardi nei pagamenti, da corrispondere agli Enti e alle strutture residenziali;
3. Come ha proceduto l’Amministrazione per le nuove e urgenti richieste di inserimento  di anziani presso Enti e strutture residenziali in convenzione, in mancanza di copertura finanziaria;
4. Gli atti amministrativi con i quali è stato determinato e disposto l’impossibilità del ricovero indifferibile ed urgente presso Enti e in strutture residenziali.
> Relativamente all’Avviso Pubblico “Apertura dei termini per la presentazione delle istanze per la concessione del Buono Socio Sanitario – per l’anno 2009 – a nuclei familiari con anziani non insufficienti o disabili gravi ex art. 10 della legge regionale n. 10 del 31 luglio 2003, per l’anno 2009”:
1. Se è stato approvato il Piano di Zona ed eventuale copia;
2. Copie degli atti amministrativi con i quali il D.S.S. n. 42  ha attivato, dalla data di entrata in vigore della L. R. 31 luglio 2003 n. 10 ad oggi, il buono socio-sanitario mediante previsione nel proprio piano di zona;
3. Copia degli atti amministrativi con i quali sono state inoltrate all’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali della Regione Siciliana le   istanze di finanziamento finalizzate alla costituzione del fondo distrettuale per l’erogazione del buono socio-sanitario;
4. Copia degli atti amministrativi con i quali sono stati individuati i nuclei familiari che ne hanno fatto richiesta, aventi diritto all’erogazione del buono socio-sanitario;
5. Quanti buoni sociali e quanti buoni di servizio sono stati erogati, dalla data di entrata in vigore della L. R. 31 luglio 2003 n. 10 ad oggi, ai cittadini residenti nel Comune di Palermo;
6. Copia degli atti amministrativi con i quali, dalla data di entrata in vigore della L. R. 31 luglio 2003 n. 10 ad oggi, sono stati impegnate nel bilancio comunale e liquidate le somme, a carico del Comune di Palermo, relative alle quote di compartecipazione spettanti al D.S.S. n. 42 per la spesa programmata per l’erogazione dei buoni socio-sanitari;
7. Copia degli atti amministrativi con i quali il D.S.S. n. 42 e gli organismi di servizio hanno formalizzato il rapporto di accreditamento in armonia con quanto previsto dalla legge 328/2000 e dalle Linee Guida per l’attuazione del piano socio-sanitario della Regione Siciliana e secondo strumenti e modalità in grado di consentire la libera scelta dell’utente nell’ambito di una gamma di prestazioni riconducibili alla condizione dell’utente stesso;
8. Copia degli atti amministrativi con i quali sono state liquidate le somme spettanti per le specifiche prestazioni domiciliari erogate dagli Enti e dagli organismi no profit accreditati.

Ed inoltre, relativamente agli argomenti esposti in narrativa:
> Se sono stati mai somministrati agli utenti questionari attestanti il soddisfacimento e la qualità dei servizi.
> Se sono mai stati individuati ed utilizzati strumenti di rilevazione per la valutazione dell’efficienza ed efficacia dei servizi erogati e per il miglioramento continuo della qualità degli stessi.

LE CONSIGLIERE

Nadia SPALLITTA                        Antonella MONASTRA




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