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domenica, 12 maggio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Interrogazione Esternalizzazione corpo di ballo del Teatro Massimo


Interrogazione con risposta scritta


Oggetto: Esternalizzazione corpo di ballo del Teatro Massimo

 

 

Premesso che

La cultura é un bene sociale, costituzionalmente garantito (art. 9), pertanto chi è preposto al governo degli interessi pubblici di Palermo ha il dovere di annoverare la cultura tra gli obiettivi primari dell’Amministrazione e di sostenere quindi l’immenso patrimonio culturale ed artistico di cui è depositaria la nostra città. Soprattutto in considerazione della delicata congiuntura economica che continua a penalizzare proprio le principali risorse strategiche che invece potrebbero sostenere una vera rinascita di Palermo: la cultura, l’arte.

Il Teatro Massimo, oltre al suo intrinseco valore storico artistico-monumentale, nella diffusa percezione dei cittadini assurge ormai a simbolo di rinascita della città di Palermo, fulcro ed espressione dell’aspirazione di Palermo a ricoprire il ruolo di capitale culturale che le compete.

La decisone del Sovrintendente del Teatro Massimo di dare avvio alle procedure di esternalizzazione del Corpo di ballo del Teatro Massimo, ampliamente diffusa dai media locali e nazionali, appare in contraddizione con la stessa mission di una Fondazione lirico-sinfonica come quella del Teatro Massimo che, per sua stessa natura, necessita di avvalersi di una risorsa fondamentale per la sua attività come quella della  danza.

Smantellare il corpo di ballo del Teatro Massimo, con i suoi settant’anni di tradizione, si palesa quale inaccettabile penalizzazione dell’ eccellenza artistica raggiunta da una compagnia di ballo stabile che vanta anni di grandissimi successi e che rappresenta un’opportunità per la cultura siciliana ed il futuro della città.

 

Considerato che

Nelle Fondazioni lirico-sinfoniche un’orchestra, un coro, un corpo di ballo vivono e crescono insieme. L’avere dipendenti stabili, infatti, crea un grande “affiatamento” tra gli stessi facendo nascere forti identità teatrali che garantiscono un’alta qualità artistica e la conseguente competitività in ambito nazionale ed internazionale.

 

SI CHIEDE DI CONOSCERE

1)      Le motivazioni che hanno indotto il Sovrintendente del Massimo ad optare per la scelta di esternalizzare il corpo di ballo del Teatro Massimo;

2)      Considerato che il presidente della Fondazione è il Sindaco di Palermo, si chiede di conoscere se tale politica sia stata preventivamente concordata con l’Amministrazione comunale, indicandone le modalità ed allegando i relativi atti;

3)      Il numero delle produzioni di ballo messe in scena annualmente, distinte per mensilità, evidenziando le motivazioni dell’eventuale mancato inserimento delle stesse nel cartellone delle rappresentazioni del periodo estivo al Teatro di Verdura;

4)      Qualora le motivazioni avessero esclusivamente carattere economico-finanziario, si chiede di avere copia di un prospetto riepilogativo dei costi/benefici connessi a tale politica di esternalizzazione, dai quali si possa chiaramente evincere che il ‘servizio’ che s’intende affidare e terzi sia preferibile rispetto alla formula organizzativa in house, ed in particolare:

a)      il costo annuale del corpo di ballo del teatro Massimo distinto per singole voci di spesa;

b)      il numero delle rappresentazioni messe in scena dal corpo di ballo del Teatro Massimo nel triennio 2009/2011;

c)      l’incasso di botteghino per le suddette rappresentazioni messe in scena dal corpo di ballo del Teatro Massimo nel triennio 2009-2011;

d)      il costo medio di un corpo di ballo per singola rappresentazione in caso di ricorso all’outsourcing.

5)      La tipologia di contratto di lavoro che disciplina il rapporto tra il Teatro Massimo ed i singoli ballerini;

6)      Le motivazioni delle eventuali differenza di trattamento tra ballerini contrattualizzati a tempo indeterminato e ballerini a tempo determinato, con indicazione dei relativi costi annuali sostenuti singolarmente per ciascuna tipologia di contratto;

7)      I costi, comprensivi del danno di immagine, sostenuti dalla Fondazione del Teatro Massimo a seguito delle vertenze sindacali;

8)      Se il comune di Palermo ed il Teatro Massimo abbiano valutato la possibilità di avviare politiche volte a realizzare un’Accademia della danza utile a valorizzare i numerosi talenti siciliani ed investire sulla loro formazione artistica, in caso negativo si chiede di conoscerne le motivazioni;

9)      Quali azioni intende porre in essere l’Amministrazione comunale per risolvere la vertenza sindacale dei ballerini del corpo di ballo del Teatro Massimo.

 

                                                                                    La Capogruppo

                                                                                    Nadia Spallitta

 

 

 




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