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venerdì, 26 aprile 2024
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Nadia Spallitta

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Il Comune di Palermo non trova centomila euro per riaprire la scuola Falcone, ma ne investe 323mila

Il Comune di Palermo non trova centomila euro per riaprire la scuola Falcone, ma ne investe 323mila in pubblicità televisiva
 
 Il Comune di Palermo vara il suo piano di comunicazione promo pubblicitario per il 2009, nell’ammontare di 323.760 euro per nove tv private, e si riaccende il fuoco delle polemiche sul profluvio di spese comunali ritenute non indispensabili. Una polemica particolarmente aspra, perché trattasi di un atto veicolato a mezzo di una semplice determina dirigenziale di Maddalena Di Liberto, capo gabinetto del sindaco e capo del cerimoniale. Una sostanziale riedizione di una delibera di Giunta (la n°293 del dicembre 2008), che era stata ritirata dal sindaco già nel febbraio del 2009, dopo che il centrosinistra aveva denunciato l’illogicità e l’inopportunità di una spesa pubblicitaria, a fronte di un bilancio comunale strutturalmente in sofferenza, e con ampi tagli, per risparmiare, nei capitoli dei servizi e degli interventi destinati al sociale.
 
Ad accendere le polveri, stavolta, è stata Nadia Spallitta di “un’altra storia”, che attacca con un suo comunicato stampa la determina dirigenziale: “Continuano le spese superflue del sindaco, che nel mese di luglio 2009 ha deciso di impegnare oltre 300 mila euro (di cui 168.000 destinati solo a TRM), ribadendo, sostanzialmente, lo stesso piano di comunicazione per promuovere la sua immagine e quella della sua giunta, che all’inizio dell’anno aveva già ritirato,per ragioni di opportunità”.
La determina dirigenziale è del 30 marzo scorso, ma il suo impegno di bilancio risalirebbe al mese di luglio. L’avv. Spallitta bolla come illegittimo l’atto amministrativo per due ragioni: sia perché si sostiene che il Comune, a luglio, ha utilizzato somme del bilancio 2009 non ancora approvato (approvazione avvenuta solo ad inizio agosto), ma anche perché la normativa europea impone la procedura dell’asta aperta, per l’acquisizione di beni e servizi oltre la soglia dei centomila euro. “Perciò – incalza Nadia Spallitta – trasmetteremo l’atto alla corte dei Conti per l’accertamento di eventuali responsabilità erariali”.
 Ma c’è di più. L’avv Spallitta sostiene che: “E’ un fatto gravissimo, che 170mila euro su 323mila vengano erogati alla sola tv TRM, in quanto pone il dubbio che questo cospicuo finanziamento potrebbe ledere, e di fatto condizionare, la libertà di informazione a Palermo, essendo discriminatoria nei confronti di altre testate giornalistiche. A parte il fatto – conclude – che mentre si spende per farsi pubblicità sulle Tv, il Comune dichiara di non avere i soldi per tanti interventi sociali primari, quale ad esempio quelli per il ripristino delle scuole vandalizzate, come nel caso della Falcone allo Zen”.
 “Con Cammarata, siamo sempre alle solite – tuona Maurizio Scaglione leader dell’associazione imprenditoriale “Secolo Ventunesimo” – mentre mostra la sua disattenzione verso le piccole e grandi priorità sociali di Palermo, investe 323mila euro in pubblicità per pubblicizzare l’operato suo e della sua giunta. La prima cosa che mi viene in mente, è quella che pubblicizzerà, certamente, le foto e le puzze dell’immondizia che imbrattano in vario modo le strade della città. Ma che razza di investimento produttivo è questo? Con quali criteri è stato deciso? Quale tipo di ritorno per il bene comune è previsto? A me appare un atto, palesemente, scandaloso”.
 “E’ deprimente constatare – chiosa Davide Faraone del Pd – che la scala di priorità del sindaco nella sua conduzione dell’Amministrazione, non è mai rapportata ai bisogni primari ed urgenti della città, ma ai bisogni primari ed urgenti della sua clientela. Cammarata, ormai, viaggia su una lunghezza d’onda diversa rispetto a quella dei cittadini palermitani. E quando accade questo, vuol dire che il tempo di un sindaco si è esaurito. Non mi pare ci sia altro da aggiungere”.




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