Ancora una fumata nera in Consiglio comunale sui Prusst (Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio). E adesso è concreto il rischio che la delibera possa definitivamente sfumare: ipotesi che comporterebbe la restituzione al ministero di 3,6 milioni di euro, di cui 3 già spesi e 600 mila ancora in cassa. La deadline è fissata per il 3 maggio.

L’ennesimo passaggio a vuoto a Sala delle Lapidi è arrivato nonostante la maggioranza targata Idv avesse trovato – non senza fatica – un accordo. Stavolta però a mettersi di traverso è stata l’opposizione. Soprattutto il Pdl si è opposto alla linea passata all’interno di Idv, e cioè il “no” a nuovi centri commerciali e alberghi, fortemente voluto dal vicepresidente vicario Nadia Spallitta. Risultato? Il presidente Totò Orlando è stato costretto a chiudere la seduta per ostruzionismo delle opposizioni. Il capogruppo del Pdl Giulio Tantillo, che ha presentato 200 emendamenti, chiude la porta alla delibera: “Non siamo più disponibili ad approvarla”.

Resta comunque forte il dissenso dentro Idv. Da un lato l’anima “incarnata” dal vicepresidente vicario Nadia Spallitta, contraria ai centri commerciali; dall’altro quella che fa riferimento al presidente della commissione Attività produttive Paolo Caracausi. Un dissenso sottolineato con l’affissione di alcuni cartelli al tavolo della presidenza di Sala delle Lapidi (nella foto). Eloquente la scritta: “Vergogna Consiglio ostaggio della Spallitta”. Autore dell’iniziativa sarebbe stato Caracausi; la Spallitta annuncia querela. “E’ un gesto – afferma Angelo Figuccia, capogruppo Pds-Mpa – che condanniamo fermamente. Pur non condividendo molte delle posizioni del vicepresidente del Consiglio Nadia Spallitta, contraria a qualsiasi progetto dei Prusst, non possiamo accettare che i consiglieri comunali siano bersaglio di intimidazioni”.

Oggi a scatenare le polemiche è stato uno dei progetti inseriti tra i Prusst, che prevede la realizzazione di un centro commerciale in un’area di viale della Resurrezione. Alla fine è prevalsa la linea del gruppo capitanato dalla Spallitta, ovvero quella di ridimensionare il progetto. “Ritengo che sia sbagliato autorizzare l’apertura di nuove grandi strutture di vendita – dice Rosario Filoramo (Pd) – anche alla luce di disastri provocati dall’apertura dei tre grandi centri commerciali. Palermo non ha bisogno di nuovi centri commerciali. Apprezziamo la posizione di chiusura alla quale è giunto il gruppo di Idv. Nel confermare il nostro giudizio negativo sulla delibera, figlia della gestione Cammarata, diciamo un fermo no allo spreco di verde e di aree destinate a servizi. La strada che proponiamo alla maggioranza per uscire dall’empasse è l’immediata trattazione del nuovo Prg”.