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martedì, 14 maggio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Fondi al centro Puglisi«troppi 400 mila euro»

Fondi al centro Puglisi«troppi 400 mila euro»
Il consiglio comunale vuole capire come siano stati impiegati i fondi e chiede il rendiconto

Che fine hanno fatto i 400 mila euro che il Comune di Palermo ha donato al centro Padre Nostro di Brancaccio nel 2006? Per quali progetti servono? E soprattutto sono stati mai presentati dei piani di insieme sulle opere da realizzare nella struttura fondata da don Pino Puglisi per dare un punto di riferimento concreto ai tanti ragazzi della borgata palermitana? Questi e altri sono gli interrogativi a cui il Consiglio comunale vuole assolutamente dare al più presto una risposta. E per questo ieri in Aula, su proposta del capogruppo di Un’Altra Storia Nadia Spallitta, è stata approvata una lunga lista di emendamenti con cui si chiede oltre alla chiarezza sulla destinazione dei fondi, che la durata della convenzione con il Centro Padre Nostro per la gestione degli impianti sportivi sia 15 anni, invece che 10 anni; l’istituzione di due corsi gratuiti obbligatori di calcetto, la dotazione per tutti i bambini che partecipano ai corsi , di scarpe -tute e borse sportive.
Ma soprattutto quello che «il Consiglio comunale esige è che il centro rendiconti periodicamente come spende i 400 mila euro dice –Spallitta –  altrimenti i finanziamenti gli saranno tolti». Nel caso in cui il centro di Brancaccio violi la convenzione il Comune procederà con l’ acquisizione degli impianti e dell’area a favore del Comune. Infine, nel momento in cui «questi famosi impianti sportivi saranno realizzati – continua – dovrà essere il Comune stesso a occuparsi del collaudo e il centro dovrà fare avere la certificazione antimafia e di tutte le certificazioni relative alla ditta che realizzerà l’impianto». Insomma l’Aula redige un vero e proprio decalogo a cui si aggiunge l’interrogazione che i consiglieri comunali Salvatore Orlando e Furceri del Pd presenteranno in Aula «perché vogliamo avere la certezza che nessuno speculi sul buon nome e memoria di Padre Pino Puglisi»




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