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mercoledì, 11 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Chiudono le botteghe e aprono i pub. Quale futuro per il centro storico?

Piazza Rivoluzione

A Palermo i residenti continuano a lamentare il disagio e la difficoltà di vivere nel centro storico sia a causa della irrisolta carenza di alcuni servizi che per la rumorosità e il disordine che i tanti pub determinano. Molti commercianti, poi, attribuiscono all’istituzione di aree pedonali (non accompagnate da adeguati supporti logistici) l’aggravarsi della crisi economica che in molti casi (si veda la via Discesa dei giudici o la zona di piazza Rivoluzione) sta determinando la chiusura di negozi storici.

Ritengo che sia indispensabile ascoltare le richieste che da più parti vengono mosse all’Amministrazione, così da poter comprendere meglio quale sia l’iter più utile da seguire e per valutare quali correttivi apportare per evitare i disagi della “movida” e l’isolamento delle botteghe. Credo che il fenomeno vada approfondito alla luce della sua complessità: nelle aree pedonalizzate, infatti, da un lato chiudono i negozi e dall’altro aprono altrettanti pub, determinando così una modifica oggettiva delle caratteristiche della zona centrale della città. Prima di andare avanti, a mio avviso, l’Amministrazione dovrebbe affrontare in modo più organico la materia, valutando con attenzione l’idea di centro storico cittadino che vuole realmente sviluppare.

Ho predisposto un’interrogazione, anche in relazione alle isole pedonali, con l’obiettivo di far luce sul rapporto tra avvio e cessazioni di attività secondo le diverse tipologie di esercizi. Per questi motivi credo sia opportuno organizzare un’assemblea pubblica che affronti queste tematiche, affinché residenti e commercianti possano fornire indicazioni e valutazioni su quello che dovrà diventare il centro storico. Va tenuto presente che, indubbiamente, questa parte del territorio ha sempre avuto una connotazione artigianale e una dimensione di industriosa attività economica, che rischia oggi di perdersi se non si interviene tempestivamente. Bisogna salvaguardarne peculiarità e tradizione, così come indicato dagli stessi nomi delle tante vie dedicate ai mestieri.

La vicepresidente vicaria
del Consiglio comunale
Nadia Spallitta
(Mov139)




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