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sabato, 27 luglio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Chi è clandestino? di Andrea Onori

Chi è clandestino? 

 

post di Andrea Onori fondatore su facebook  del gruppo "Madre terra , fratello clandestino"

Per recarmi all’università la Sapienza di Roma, viaggio con il treno quasi tutte le mattine, dal lunedì al venerdì. E proprio lì,sui vagoni dei treni c’è l’Italiano medio. Il pendolare, che esce da casa la mattina presto e torna tardissimo con numerose faccende da sbrigare,quindi è privo spesso della libertà di informazione e non sa cosa succede oltre il suo raggio d’azione visivo. Mentre il convoglio mi porta a destinazione, spesso mi rilasso con sane letture di libri. Succede che, leggendo il titolo del libro che ho in mano, alcune persone incuriosite, si abbandonano ad ogni tipo di domanda o di racconti e letture personali.
Poi nei discorsi escono fuori tante riflessioni, e spesso mi accorgo che molta gente non è ben informata o non sa cosa succede all’immigrato irregolare che arriva in Italia senza documento. Spesso, non si è a conoscenza neanche che in Italia ci sono sparsi centri di permanenza temporanea(CPT), non si sa che a volte subiscono violenze gratuite da parte delle forze dell’ordine ecc. Per questo ho voluto scrivere qualcosa sull’immigrato che arriva in Italia, ed articolare in varie parti, le questioni che secondo me sono centrali sull’immigrazione clandestina: chi è il clandestino,cos’è un CPT,se ci sono anche bambini,le varie legislazioni ecc…
Il materiale raccolto dalle testimonianze, dati statistici,ecc, sono stati ripresi dal sito dell’Espresso, Amnesty International,dal sito del governo Italiano,da medici senza frontiere,save the children e da Meltingpot.
La mancanza di informazione o informazioni distorte in alcuni elementi provoca odio che spesso può sfoggiare in veri atti di razzismo nei confronti dei più deboli. Questi ultimi a causa di una politica razzista, per la loro sopravvivenza, sono sempre costretti a campare ai margini della legalità. Molti di loro,se riescono a scappare dai CPT o dal controllo della polizia, spacciano, rubano o fanno lavori dove rischiano seriamente la loro vita per poter sperare in un futuro migliore. Per dormire si arrangiano come possono, trovando rifugio in baracche, grotte, sotto i ponti, vicino le chiese e nelle stazioni. Proprio a Roma e in tutta l’Italia, da nord a sud, ultimamente succedono molti atti di violenza contro gli extracomunitari. Roma, in età arcaica, nei periodi della fondazione, era una città multietnica e multirazziale. La città eterna fu fondata, almeno per come parlano alcune fonti,quando Romolo istituì l’asilo,cioè un luogo sacro per accogliere i fuggitivi ed individui che la società riteneva spregevoli,sarebbero quelli che noi oggi chiamiamo "diversi". La Roma antica accoglieva etnie e gruppi differenti e li integrava senza alcun odio razziale. I romani erano fieri di rappresentarsi come discendenti di un miscuglio etnico a differenza di come spesso televisioni e giornali ci dipingono questa città. Il colore della pelle era secondario nella distinzione tra liberi e schiavi,c’era una sorta di uguaglianza tra le etnie diverse che entravano a Roma.
Ho voluto fare una piccola ricerca sulle immigrazioni,sui CPT e sulla legislazione per renderle pubbliche certe informazioni, affinché la gente sappia di quante discriminazioni in Italia e in Europa subiscono gli extracomunitari. Prima di articolare la ricerca,vorrei fare una premessa sul concetto di cultura di alcuni noti antropologi.
Per noi cultura cosa significa? La percepite come un’opposizione all’altro,come strumento economico-politico o come semplice diversità? Spesso noi abusiamo del termine cultura e non ci rendiamo conto. Il termine cultura non può essere contrapposto con “incultura” se si conosce il vero significato. Non intende designare certe attività o dati intellettuali che sono più elevati di altre culture. In poche parole, non significa avere più sapere, più tecnologia di altri popoli.
Per Tylor (antropologo 1871) : “la cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società”. Quindi per Tylor la cultura non è altro che quell’insieme di saperi,valori, abitudini che ad ogni essere umano viene insegnato sin dall’infanzia dal suo gruppo sociale. E’ evidente che è intesa come cultura anche certe pratiche che i gruppi “conformi ai dogmi” tendono a chiamare come forme di ignoranza (come ad esempio le pratiche religiose pagane o monoteiste che siano).
Clifford Geertz (antropologo della seconda metà del XX secolo) non stravolge il concetto di Tylor,per lui il concetto di cultura è un sistema aperto. Fa un discorso critico contro la xenofobia che vuole difendere la propria cultura per resistere al mescolamento. In realtà una cultura autentica non esiste affatto, tutte le culture hanno un contatto con le altre e tutte le culture si sono mescolate nel corso della storia ed anche la nostra cultura si mescola in continuazione.
Il discorso che la lega nord e i partiti di estrema destra fanno sul concetto di identità culturale è un discorso completamente infondato e distorto, è pura mancanza di sapere. L’etnocentrismo di Bossi o delle destre estreme porta ad utilizzare la propria cultura come un metro di giudizio e come paragone con l’altro (noi siamo migliori di loro oppure noi siamo differenti a loro quindi non vogliamo contatto).
L’identità non è affatto naturale, è solo un processo determinato da fatti storici e personali è una costruzione continua.Il mescolamento deve essere presentato senza traumi, ma solo come forza per un futuro sempre migliore per tutti. Lo scontroincontro con la diversità è sempre esistito e sempre ci sarà, bisogna solo gestirlo nel modo migliore possibile per far si che non ci siano traumi e far si che vengano rispettati i diritti di tutte le persone.
Dopo la piccola premessa, la prima cosa che ho fatto, prima di iniziare il lavoro, è quella di prendere il vocabolario della linguua italiana e cercare le seguenti parole:
Migrare: abbandonare il proprio luogo di origine per stabilirsi altrove
profugo:da profugere: fuggire via. Chi è costretto ad allontanarsi dalla propria patria e a cercare rifugio altrove
clandestino: da clam: di nascosto. Che si fa in segreto e contro precisi divieti.
Teni8amo bene in mente queste citazioni che ci serviranno anche nelle "puntate "successive…
I Migranti,che viaggiano di nascosto per allontanarsi dalla propria patria a causa di una guerra, di violenze subite ecc,varcate le frontiere europee si accorgono ben presto che quell’isola felice di diritti, libertà e accoglienza non esiste affatto. Vengono etichettati, sin dal loro arrivo, come CLANDESTINI. Diverrà il loro nome, il loro documento, che si porteranno dietro per tutta la loro permanenza nel territorio europeo o per tutta la vita. Da quel momento, inizia una slavina di difficoltà e incomprensioni, che non potevano immaginare prima della loro difficoltosa ed esasperata partenza. Clandestino, per molte persone ora sembra quasi un sinonimo di assassino, un uomo che disturba la quiete pubblica, solo per aver varcato la frontiera senza nessun documento o solamente per avere la pelle di un altro colore. Queste persone si sentono attaccate su tutti i fronti, sembra che nel mondo non ci sia posto per loro e ovviamente si difendono come possono: buttandosi all’alcool, per dimenticare e par passare lunghe nottate di freddo; vanno a rubare, per un pezzo di pane ecc.
Si muovono per cercare una vita migliore perché nel loro “mondo” spesso c’è molta povertà, ci sono conflitti etnici (spesso iniziati nel periodo coloniale),ci sono guerre,violenze,abusi o non vengono rispettati i diritti civili. Generalmente il flusso di migrazione è dal sud verso nord ovvero,dal mondo dello sfruttamento al mondo del capitale. Per quanto riguarda le modalità di trasporto potremmo aprire un altro capitolo interessante ma ora non ci interessa molto. Diciamo solamente che questi spostamenti vengono definiti irregolari perché spesso coinvolgono trafficanti di esseri umani. La loro colpa è di voler scappare dalla miseria e dalla guerra (che molto spesso provoca l’occidente per i suoi bisogni materiali) per cercare un futuro migliore. Vivono come dei fantasmi, costretti sempre a fuggire, per non essere arrestati dalle nostre autorità. Obbligati a delinquere poiché non c’è voglia di dare loro una possibilità di stanziamento nella nostra terra. Si preferisce reprimere le persone piuttosto che sedersi in un tavolo e discutere seriamente del problema e ridisegnare il sistema che si è creato, non naturalmente ma per mano dell’uomo avido.
Le persone che si muovono in questa maniera spesso mettono a rischio la propria vita, sono obbligate a viaggiare in condizioni disumane. Ma agli stati spesso preme più la salvaguardia dell’identità nazionale e della sicurezza del paese, senza compromettere la sovranità di un governo.
Ogni anno migliaia di persone muoiono nel tentativo di raggiungere un altro paese e, tra coloro che arrivano a destinazione, in molti incontrano abusi alla frontiera o all’interno del territorio, tra cui la detenzione arbitraria, le espulsioni collettive, la discriminazione, il razzismo e la xenofobia dice Amnesty International. I migranti, in particolare se senza documenti per il soggiorno, vengono non di rado descritti dai politici e dai mezzi di comunicazione come criminali, pesi economici o minacce per la sicurezza: la realtà è che molte economie dipendono dalla loro forza lavoro, scarsamente riconosciuta, poco apprezzata e spesso sottovalutata. Secondo un rapporto Amnesty international del 2006:”Attualmente, oltre 200 milioni di persone nel mondo vivono fuori dal paese in cui sono nate. Tra queste, quasi 10 milioni sono richiedenti asilo e rifugiati che hanno dovuto lasciare il proprio paese per mettersi in salvo dalla persecuzione, dalla tortura o da altre gravi violazioni dei diritti umani.”
Ci sarebbe molto da parlare sull’immigrazione clandestina:sulle rotte,le problematiche,le vittime dell’immigrazione,dati sull’immigrazione in Italia,ma a me non piace. Spesso i dati che passano attraverso organi di informazione statale non sono veritieri in quanto è difficile stabilire quanti clandestini ci siano in Italia. Poiché i clandestini seguono vie illegali per raggiungere il paese di destinazione non possono essere oggetto di dati statistici. Anche per quanto riguarda il lavoro,chi riesce a fuggire dal controllo viene comunque sfruttato dalle imprese come manodopera a basso costo senza essere regolarizzato. Essendo solamente il nulla per la società sono facilmente ricattabili a causa della loro stato di irregolarità. Sono oggetti anche di razzismo in questo senso perché accusati di togliere lavoro alla popolazione italiana peggiorando la qualità della vita, ma questo è un discorso che va fatto agli imprenditori e non a chi sgobba dalla mattina alla sera per un pezzo di pane

alla prossima puntata…




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