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martedì, 19 marzo 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

La voce di New York: Spallitta, “A Palermo tra i profumi e i colori del Capo, alla ricerca della Pupa”

La pupa del Capo

Il nostro viaggio attraverso le vie che raccontano la storia di Palermo inizia da un luogo e da un mosaico. Entrambi racchiudono molte delle contraddittorie caratteristiche che rendono affascinante, decadente ed impenetrabile questa città. Il luogo è il mercato storico del Capo. Mentre altri sono improvvisamente scomparsi, trascurati dall’irresponsabile inerzia degli amministratori, promotori di altre forme commerciali, più perverse, lasciando al loro posto un vuoto sospeso – per esempio, il “ritratto della Vucciria” di Guttuso, il mercato storico del Capo conserva intatta l’autenticità del linguaggio dei venditori, accattivante e sconnesso, come il basolato scivoloso delle vie Carini e Beati Paoli, di Sant’Agostino e delle Cappuccinelle. Un percorso lungo il quale il mercato si sviluppa e serpeggia, spontaneo e senza regole. Il colorito vociare dei venditori si confonde con la variopinta mercanzia, frutta fresca, pesce, carne, dolciumi invitanti e tante spezie dall’aroma arabo come l’atmosfera che impregna questo suk locale.

Per leggere l’articolo completo “A Palermo tra i profumi e i colori del Capo, alla ricerca della Pupa” su “La voce di New York” clicca qui.




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