
La politica dell’ostruzionismo ad oltranza, fino ad oggi non ha portato alla città nessun frutto e corre il rischio di essere sterile. Alla luce anche dell’assenza di risultati, credo che il centrosinistra debba cambiare la sua strategia, che peraltro sull’argomento non sempre ho condiviso. Proporrò quindi alcuni emendamenti. Il primo relativo alla necessità di ancorare la Tarsu ai costi del servizio congruiti e certificati secondo legge. Questo emendamento, se approvato, determinerebbe una contrazione della spesa oggetto della Tarsu e quindi dell’imposizione fiscale. In particolare, alcune spese genericamente ricondotte oggi alla raccolta dei rifiuti – pari a circa 113 milioni di euro – non sono strettamente connesse al servizio e non hanno alcuna correlazione con la Tarsu. Altre voci, invece, sono congruite per importi minori, altre infine non hanno nessun parere di congruità certificato. Proporrò inoltre di rapportare il gettito Tarsu non tanto ai metri quadrati degli immobili ma piuttosto alla capacità di produrre rifiuti e suggerirò altresì di escludere dall’imposizione fiscale gli anziani e altre categorie socialmente ed economicamente deboli. Per il resto è ovvio che la valutazione sull’intero atto non può che essere negativa, anche perché si aumenta il costo di un servizio che non viene reso o che viene erogato in modo assolutamente inadeguato e insoddisfacente>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia