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venerdì, 20 febbraio 2015
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Nadia Spallitta

Franco Vito Gaiezza

ospitegaiezza

(Musicista – Organista – Compositore)
Vorrei rivolgere una preghiera specificamente agli Enti siciliani preposti alla promozione dell’arte e della cultura a Palermo, al sindaco Cammarata l’uomo invisibile, al Presidente della Provincia e agli assessori della regione.

Signori, vi esorto a non trasformare questa città in palude; vi esorto amorevolmente a non troncare i rapporti con le piccole e grandi associazioni musicali e culturali che, in tanti anni, hanno rinvigorito il territorio, perché altrimenti si rischia di vivere nello squallore e nella desolazione.
Dunque, l’imperativo categorico, tanto per stare in clima squisitamente italiano, deve essere l’amore e non l’amore per l’odio. Mi rendo conto che le condizioni economiche sono critiche, ma la sindrome di Tremonti a proposito del taglia e muori, non credo sia indice di amore.
Proprio Gesù, prima ancora di Marx, ci ha insegnato a dividere ciò che abbiamo, nella perequazione e nel rispetto di tutti. Se levate quelle briciole alle associazioni locali voi contribuite alla morte di questa città. Tanto per citarne una: l’associazione Ester Mazzoleni di Palermo indubbiamente non ha lavorato per venti anni arricchendosi, ma soltanto per amore dell’arte e della cultura.
L’orchestra Sinfonica Siciliana, servita come sacco per impiegare manovalanza di turno estranea alla musica, ora rischia di chiudere. E potrei continuare l’elenco. Ma, anch’io sono una vittima di questo malcostume, tanto è vero che sono stato costretto a chiudere l’Associazione Musicale Schweitzer. Parallelamente al mondo clientelare di faccendieri della musica e della cultura in Sicilia, si muove quello degli appassionati, promotori instancabili dell’arte. Io credo sia giunto il momento di fare coincidere il bello con l’arte e non il brutto e bieco interesse politico di parte. E poi, ancora un’altra esortazione al Conservatorio di Musica di Palermo, che a mio avviso è diventato un vero crogiolo di odio, di rancore, di risentimento, dove la musica è fuggita da tempo.
Mutate il vostro atteggiamento altrimenti non ci sarà salvezza e continuerete a sfornare musicisti pieni di rabbia, di rancore, che coltivano solo la maldicenza. Allora, per concludere, tutti noi (operatori del settore, pubblico, enti regionali) preposti alla promozione della cultura palermitana e siciliana, dobbiamo essere in grado di diffondere l’amore per il bello, l’amore in unione con il mondo, con l’universo intero. Altrimenti noi rischieremo di far accadere ciò che profetizzò Wells ne "La macchina del tempo“ un mondo di uomini beoti che non sapevano nulla di letteratura, di musica, di arte in genere”.
Insomma , un mondo senza desideri  e senza sogni.

 

 


Brevi note biografiche

Franco Vito Gaiezza – musicista- compositore – organista 

Ha effettuato nel 1984 una registrazione radiofonica per la Radio nazionale danese, eseguendo musiche barocche al clavicembalo; per la Rai 3 ha registrato numerose trasmissioni radiofoniche nel 1985 e nel 1986 in qualità di pianista e di organista, nonché un concerto organistico dal vivo presso l’abbazia di S. Martino delle scale (ex organo Ruffatti), con musiche di Reger e Karg-Elert trasmesso su Rai 3 nel 1990. Ha partecipato al Festival organistico di Viareggio nel 1991. Ha partecipato sia in qualità di organista che di attore al cortometraggio “la cena informale” del regista Salvo Cuccia, presentato a Locarno Cinema e che ha visto come protagonista l’attore americano Vincent Schiavelli (Ghost, Amadeus, Qualcuno volò sul nido del cuculo). Ha partecipato al Film “il ritorno di Cagliostro” dei registi Ciprì e Maresco. Nel  giugno 2007 si è esibito a Parigi assieme al celebre organista Jean Guillou, in occasione del 18° Festival Internazionale St. Eustache, nell’esecuzione in prima mondiale del brano per 9 organi e percussioni dello stesso Guillou, sotto la direzione di Johannes Skudlik.

 




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